Spesso le persone residenti in Italia vengono contattate direttamente da società tedesche ai fini della penetrazione e dell'espansione nel mercato italiano. Chi volesse svolgere un'attività lavorativa in Italia in favore di una società tedesca (o austriaca) ovvero di una società estera dovrà verificare la regolarità dello stato di registrazione della società estera in Italia. Ad avvenuta identificazione in Italia (ad es. tramite registrazione come datore di lavoro o costituzione di una Srl di diritto italiano) sarà necessaria la stipula di un contratto di lavoro ai sensi della normativa italiana e l'elaborazione paghe in conformità alle disposizioni di legge italiana.
I prestatori di lavori da ufficio da remoto in favore di un datore di lavoro estero, oltre alla registrazione di cui sopra, non dovranno prendere in considerazione tanti altri fattori. Infatti, la casa di abitazione sarà registrata come sede di lavoro (anche ai fini assicurativi) e il telelavoratore, così come qualsiasi altro dipendente, dovrà attenersi alle regole impartite dal datore di lavoro, con la sola differenza che il telelavoratore presta la propria attività lavorativa, in tutto in parte, da casa. In generale, i mezzi necessari ai fini della prestazione dell'attività lavorativa (ad es. computer, stampante, cellulare, cancelleria) sono messi a disposizione dal datore di lavoro, salvo diverso accordo. In linea di principio trovano applicazione gli orari di lavoro espressamente regolamentati. In più è evidente che deve esistere un certo rapporto di fiducia tra le due parti, poiché è impossibile o difficile da controllare il tempo di lavoro effettivamente prestato dal dipendente. Tuttavia, il telelavoratore non dovrà garantire una reperibilità continua quando lavora in Italia con un contratto estero.
Nel caso di personale di servizio/lavoratori in trasferta (ad es. personale di help desk, programmatori, manutentori) il luogo di residenza del dipendente viene normalmente considerato ai fini della comunicazione del luogo di lavoro, in quanto il datore di lavoro tedesco spesso non ha e non necessita di una sede secondaria in Italia. Poiché, di tanto in tanto, il personale di servizio/i lavoratori in trasferta devono recarsi dai clienti/fornitori, spesso è messo a disposizione un veicolo aziendale oppure il dipendente utilizza il proprio veicolo privato, addebitando i costi al datore di lavoro su base proporzionale. Le disposizioni e le leggi in materia di veicoli sono molto complesse e soggette a continue modifiche, per cui è necessario effettuare una verifica attenta insieme al consulente/addetto paghe.
Un caso particolare è quello dei consulenti e dei collaboratori addetti alle vendite. Infatti, la loro attività lavorativa consiste principalmente nella promozione delle vendite e nell'espansione in Italia e spesso sono soggetti a condizioni contrattuali migliori. Ai sensi del modello OCSE, i collaboratori che svolgono un ruolo chiave nelle vendite, anche se non agiscono nella stipula dei contratti definitivi, configurano una stabile organizzazione personale. In questo caso, l'azienda deve registrarsi in Italia (al solito ottenendo la denominazione "XY Italia Srl"). Pertanto, i collaboratori svolgeranno il proprio lavoro alle dipendenze di tale società di diritto italiano.
Lavorare in Italia con un contratto tedesco o estero richiede attenzione particolare alle normative locali e alle differenze contrattuali. È fondamentale che le aziende tedesche e i loro dipendenti conoscano le leggi italiane per garantire una collaborazione legale e fruttuosa. Il rispetto delle norme italiane non solo facilita un ambiente di lavoro sicuro e conforme ma apre anche la porta a opportunità uniche nel mercato italiano, arricchendo così l'esperienza professionale attraverso la diversità culturale e commerciale.
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