Il decreto “Agosto” dell’anno 2020 prevede per le aziende la possibilità di rivalutare le proprie immobilizzazioni. Dal punto di vista fiscale l’opzione è molto interessante e può essere fatta nel bilancio di esercizio 2020.
Cosa può essere rivalutato?
È possibile rivalutare le seguenti immobilizzazioni:
La rivalutazione è possibile solo per i beni risultanti in bilancio al 31.12.2019 ed ancora di proprietà dell’azienda al 31.12.2020.
Cosa non può essere rivalutato?
Sono esclusi dalla rivalutazione:
Come si effettua la rivalutazione?
Le ultime leggi di rivalutazione prevedevano che la stessa fosse possibile solo per gruppi omogenei di beni (ad esempio per tutte le macchine). Con questa rivalutazione è possibile procedere anche per singoli beni. Possiamo applicare tre metodi di rivalutazione:
Quale dei tre metodi applicare, viene verificato caso per caso. Il valore massimo di rivalutazione è pari al valore economico del bene stesso. Valore da determinare tenendo conto del possibile utilizzo residuo del bene e del valore di mercato dello stesso. A tal fine è consigliabile far eseguire una perizia di stima del bene, anche se non richiesta per legge, soprattutto nei casi di rivalutazione di immobili o di impianti di grandi dimensioni.
Quali sono i vantaggi della rivalutazione?
Una rivalutazione apporta i seguenti vantaggi:
Rivalutazione speciale per le strutture ricettive
Per le strutture ricettive il decreto “liquidità” del 2020 ha previsto la possibilità di una seconda opzione di rivalutazione. In questo caso la rivalutazione deve essere effettuata per gruppi omogenei di beni ed è attuabile sia nel bilancio annuale del 2020 che in quello del 2021. Il riconoscimento fiscale del maggior valore del bene non prevede il pagamento dell’imposta sostitutiva (!). Il maggior importo fiscale degli ammortamenti, scaturenti dalla rivalutazione, può essere utilizzato già a partire dall’anno della stessa.
Riallineamento dei valori fiscali e civilistici
Il decreto “Agosto” prevede anche la possibilità di riallineare i valori fiscali ai valoro civilistici eventualmente più alti.
La presenza di differenze di valore fiscale e civile di un bene, generalmente, viene fuori da passate operazioni di ristrutturazione d’azienda (trasferimenti, trasformazioni, ecc). Il caso più probabile può essere la contabilizzazione di un avviamento fiscalmente non riconosciuto.
Il riallineamento può essere fatto attraverso il pagamento di un’imposta sostitutiva del 3 %. In questo caso l’ammortamento civilistico, prima più alto, può essere detratto anche ai fini fiscali a partire dal 2021.
Conclusioni
Sia la rivalutazione che il riallineamento sono opzioni economicamente vantaggiose che possono portare a cospicui risparmi fiscali. Le opzioni possibili sono da valutare azienda per azienda.
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