Conservazione documenti fiscali e contabili
Le regole fiscali prescrivono, che i registri ed i documenti delle Società, delle Ditte individuali e dei Lavoratori Autonomi devono essere conservati fino al termine ultimo utile per eventuali notifiche di avvisi di accertamento, ovvero:
I libri contabili obbligatori da conservare sono il Registri Iva, il Libro Giornale, il Libro Inventari e Registro dei beni ammortizzabili. Per i primi tre i termini di conservazione coincidono con quelli di cui ai punti 1 e 2. Per il Registro dei beni ammortizzabili il termine di conservazione è minimo di 10 anni.
In caso di dichiarazione ommesse o in presenza di aspetti penali termini sopra indicati si prolungano!
Le regole civilistiche (Art. 2220 CC) prescrivono per tutti i registri e i documenti contabili, incluso i libri societari e i documenti del lavoro, un periodo di conservazione di almeno 10 anni.
Conservazione documenti del lavoro
Le regole fiscali e previdenziali per la conservazione dei documenti del lavoro sono:
Le regole civilistiche prescrivono anche per tutti i documenti del lavoro, un periodo di conservazione di almeno 10 anni.
Conclusioni
Siccome i periodi di conservazione fiscale e civile possono non essere uguali si consiglia di conservare tutta la documentazione almeno per dieci anni.
I contratti di lavoro e certificazioni unica CU si consiglia di archiviarli elettronicamente per averli disponibili anche passato il periodo di dieci anni prescritto dalla legge.
Nota (21/05/2020): A seguito della sospensione degli accertamenti per Coronavirus/Covid-19, l’Agenzia delle Entrate nella circolare 11/2020 ha sostenuto che tutti i termini di prescrizione e decadenza scadenti entro il 31/12/2020 o dopo sono prorogati di 84 giorni, ovvero dei giorni intercorrenti tra l’8 marzo ed il 31 maggio.