Lavoro/distacco all’estero • 2024

16/07/2024

Spesso capita che dipendenti delle aziende italiane lavorano all'estero per un determinato periodo di tempo. In questi casi sono necessarie delle comunicazioni e autorizzazioni preventive e, deve essere individuato il corretto trattamento delle imposte e dei contributi. È importante pertanto informarci tempestivamente di queste situazioni.
Di seguito vengono esaminati i due casi più comuni:

Tipo del distacco

Descrizione

Cedolino, contributi ed imposte

Documenti, approvazioni

Trasferta

Viaggi di lavoro, visite ai clienti o incarichi di servizio (ad es. lavori di montaggio, ecc.).

Il lavoratore rimane assunto dal proprio datore di lavoro in Italia per soggiorni all'estero inferiori a 183 giorni all'anno.

Sia i contributi previdenziali che le imposte continuano ad essere pagati in Italia.

Per lavori con durata più lunga di 183 giorni, le imposte devono essere pagate all'estero (tramite un “Shadow-Payroll”).

  • certificazione A1
  • Comunicazione individuale nel paese di destinazione

Lavorare nell’azienda madre

(il dipendente italiano assunto dalla società estera registrata come “datore di lavoro in Italia “ lavora presso la sede della società all'estero)

Il dipendente svolge la propria attività presso la sede estera.

In questo caso individuare l´esatta applicazione delle imposte e dei contributi è molto complesso, varia da caso a caso e dipende da come la remunerazione e la tassazione vengono calcolate all'estero.

 

In questi casi è quindi importante rivolgersi tempestivamente al proprio consulente personale per verificare la corretta procedura da seguire.

  • certificazione A1
  • Comunicazione individuale nel paese di destinazione
  • Eventuale considerazione nella dichiarazione unica CU (la certificazione estera deve essere inviata al Suo consulente personale delle paghe)

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