Lavoro/distacco all’estero • 2023

27/06/2023

Spesso capita che dipendenti delle aziende italiane lavorano all'estero per un determinato periodo di tempo. In questi casi sono necessarie varie comunicazioni e autorizzazioni preventive e, deve essere inquadrato il trattamento delle imposte e dei contributi, pertanto è importante informarci tempestivamente su queste situazioni.

Di seguito vengono esaminati i due casi più comuni:

Tipo del distacco

Descrizione

Cedolino, contributi ed imposte

Documenti, approvazioni

Trasferta

Viaggi di lavoro, visite ai clienti o incarichi di servizio (ad es. lavori di montaggio, ecc.).

Il lavoratore rimane assunto dal proprio datore di lavoro in Italia per soggiorni all'estero inferiori a 183 giorni all'anno.

Sia i contributi previdenziali che le imposte continuano ad essere pagati in Italia.

Per lavori con durata più lunga le imposte devono essere pagate all'estero (tramite un “Shadow-Payroll”).

  • certificazione A1
  • Comunicazione individuale nel paese di destinazione

Lavorare nell’azienda madre

(il dipendente italiano del "datore di lavoro straniero in Italia" lavora presso la sede della società all'estero)

Il dipendente svolge la propria attività presso la sede estera.

In questo caso chiarire come vengono applicate imposte e contributi è molto complesso, varia da caso a caso e dipende da come la remunerazione e la tassazione vengono calcolate all'estero.


In questi casi è quindi importante rivolgersi tempestivamente al proprio consulente personale per verificare la corretta procedura da seguire.

  • certificazione A1
  • Comunicazione individuale nel paese di destinazione
  • Eventuale considerazione nella dichiarazione unica CU (la certificazione estera deve essere inviata al Suo consulente personale delle paghe)

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